Pantalone pentavalente in cotone 280g/mq
Pantalone in cotone antistatico, antiacido, ignifugo, resistente all’arco elettrico ed adatto ai saldatori, con doppia banda riflettente, cintura sagomata più alta dietro per una migliore copertura con elastici laterali e passanti in vita, davanti con zip e bottone a pressione. Doppie cuciture in contrasto e rinforzate su gamba interna, esterna e dietro. Tasche anteriori a taglio classico, due tasche multifunzione più una tasca con zip, due tasche posteriori, tutte con patte di copertura fermate con velcro. Bande 3M retroriflettenti applicate sul taschino dietro.
La normativa EN ISO 11611 riguarda il vestiario di protezione per la saldatura e processi simili. Questa normativa stabilisce i requisiti di sicurezza per il vestiario indossato dai lavoratori che operano in ambienti in cui possono essere presenti fiamme e calore, come ad esempio durante la saldatura o la lavorazione di metalli.
Il vestiario protettivo deve essere in grado di proteggere l'operatore dal calore e dalle fiamme, in modo da ridurre il rischio di lesioni e ustioni. La normativa prevede due classi di protezione: la Classe 1 riguarda il vestiario che offre una protezione di base, mentre la Classe 2 riguarda il vestiario che offre una protezione maggiore per lavori più pericolosi.
Il vestiario deve essere testato per garantire la sua conformità alla normativa, con particolare attenzione alla resistenza al calore, alla fiamma e alla trasmissione di calore attraverso il tessuto. La normativa prevede inoltre requisiti specifici per i materiali, i colori, il design e le etichette del vestiario protettivo, al fine di garantire la massima sicurezza e visibilità dell'operatore.
La normativa EN ISO 13034 riguarda il vestiario di protezione chimica, ovvero il vestiario che deve essere indossato dai lavoratori che operano in ambienti in cui sono presenti sostanze chimiche pericolose.
Il vestiario protettivo deve essere in grado di proteggere l'operatore dalle sostanze chimiche, in modo da ridurre il rischio di lesioni o danni alla salute. Vi sono 6 tipi di abbigliamento per la protezione dal rischio chimico:
Ecco una breve descrizione dei 6 diversi tipi di abbigliamento di protezione per rischio chimico ai sensi della normativa europea sui DPI:
Tipo 1: l’abbigliamento di protezione ai sensi della normativa europea EN 943 è progettato per proteggere contro i gas e le sostanze chimiche liquide. È costituito da una tuta a tenuta stagna, guanti, calzari e un cappuccio con visiera. La tuta deve essere resistente alla penetrazione di gas e sostanze chimiche liquide, nonché alla permeazione di gas e vapore.
Tipo 2: L'abbigliamento di protezione di tipo 2 è adatto per la protezione contro le sostanze chimiche liquide e gassose. È costituito da una tuta a tenuta stagna, guanti, calzari e un cappuccio.
Tipo 3: Questo tipo di abbigliamento di protezione è progettato per proteggere contro le sostanze chimiche liquide e gassose altamente corrosive. È costituito da una tuta a tenuta stagna, guanti, calzari e un cappuccio.
Tipo 4: L'abbigliamento di protezione di tipo 4 è progettato per proteggere contro le sostanze chimiche spruzzate sotto pressione. È costituito da una tuta impermeabile, guanti e calzari.
Tipo 5: Questo tipo di abbigliamento di protezione è progettato per proteggere contro le particelle solide di sostanze chimiche. È costituito da una tuta leggera, guanti e calzari.
Tipo 6: L'abbigliamento di protezione di tipo 6 è progettato per proteggere contro le sostanze chimiche a base di polvere. È costituito da una tuta leggera, guanti e calzari.
La normativa EN ISO 11612 riguarda l'abbigliamento protettivo contro il calore e le fiamme. Questa normativa stabilisce i requisiti di sicurezza per l'abbigliamento indossato dai lavoratori che operano in ambienti in cui possono essere presenti fiamme e calore, come ad esempio durante la saldatura o la lavorazione di metalli.
Le protezioni che questi indumenti devono garantire sono di vario tipo e con diverso grado di protezione:
Diffusione della fiamma limitata: A1) accensione in superficie, A2) accensione ai bordi.
Protezione dal calore convettivo (il calore che passa attraverso l’indumento che entra in contatto con la fiamma). Il tessuto, essendo ignifugo, non subisce danni, ma il corpo può subire lesioni. B1 – B3.
Protezione dal calore radiante. C1 – C3.
Protezione contro gli spruzzi di alluminio fuso. D1 – D3.
Protezione contro gli schizzi di ferro fuso. Il test fornisce un’indicazione della capacità del tessuto di resistere agli schizzi di metallo fuso.E1 – E3.
Protezione contro il calore da contatto. F1 – F3.
La norma IEC 61482-2 stabilisce i requisiti e le prove per i materiali e gli indumenti a protezione contro gli effetti termici dell'arco elettrico. Durante attività lavorative come la saldatura ad arco elettrico, l'operatore può essere esposto a fiamme, radiazioni e spruzzi di metallo dagli elettrodi. Gli indumenti devono offrire un adeguato isolamento per proteggere l'operatore da eventuali agenti incandescenti. L'abbigliamento da lavoro deve coprire interamente il corpo per garantire un livello di protezione ottimale. È importante utilizzare giacche e pantaloni insieme ad altri dispositivi di protezione come caschi con visiere, guanti di protezione e calzature di sicurezza. La stratificazione degli indumenti indossati aumenta il livello di protezione per l'operatore. È consigliato indossare un abbigliamento intimo ignifugo sotto gli indumenti ignifughi per una maggiore protezione.
Non rientrano tra i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI):
Il D.Lgs n. 475/1992 suddivide i D.P.I. in tre differenti categorie:
DPI di I Categoria:
Definiti come DPI di progettazione semplice e destinati a salvaguardare la persona da rischi di danni fisici di lieve entità ovvero per la protezione contro i rischi di minore entità ed il cui effetto non causa lesioni tra cui ad es. indumenti e/o loro accessori progettati e costruiti per proteggere contro:
– Le condizioni atmosferiche che non sono eccezionali né estreme per uso professionale;
– Aggressioni meccaniche i cui effetti sono superficiali;
– I rischi durante la manipolazione di oggetti caldi che non espongono a temperature superiori a 50°C né a urti pericolosi.
DPI di II Categoria:
Definiti come DPI atti a proteggere dai rischi medi e che non rientrano né alla I che alla III Categoria, tra questi vi sono: i dispositivi di protezione dell’orecchio (sia indossati che inseribili nell’orecchio); tutti i protettori dell’occhio e i filtri, tutti gli elmetti, i protettori totali o parziali del viso, gli indumenti protettivi, progettati e costruiti per fornire protezione contro rischi specificati di media entità, tutti gli indumenti protettivi della mano o di parte della mano (guanti) e gli indumenti ad alta visibilità e accessori.
DPI di III Categoria:
Definiti come Dispositivi di Protezione Individuale di progettazione complessa e destinati a salvaguardare da rischi di morte o lesioni gravi e di carattere permanente.
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